È in vigore dal 5 maggio 2023 il cosiddetto Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023, che prevede nuove misure in materia di lavoro, alcune con decorrenza immediata e altre applicabili a partire dal 2024.
Qui seguito vengono illustrate le principali novità.
Modifiche alla disciplina del contratto a termine
Il Decreto Lavoro rende più agevole l’assunzione a termine fino a 24 mesi complessivi con la possibilità di indicare causali previste dalla contrattazione collettiva o, nel primo anno di applicazione della nuova disciplina (nelle more dell’intervento della contrattazione collettiva), per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti.
Più precisamente le causali legittimanti il ricorso al lavoro a tempo determinato sono sostituite dalle seguenti:
- specifiche esigenze previste dai contratti collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria;
- entro il 30 aprile 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti; specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza della previsione della contrattazione collettiva (in questo caso è consigliabile procedere con certificazione delle stesse presso una delle apposite commissioni).
Riduzione cuneo fiscale
È prevista una riduzione di 4 punti percentuali dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori, che si aggiunge a quella già prevista dall’ultima legge di bilancio per l’anno 2023. Conseguentemente la riduzione sarà pari, per i soli periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, al:
- 6% se la retribuzione imponibile mensile non eccede l’importo di € 2.692,00 (€ 35.000,00 reddito annuo);
- 7% se la retribuzione imponibile mensile non eccede l’importo di € 1.923,00 (€ 25.000,00 reddito annuo).
Welfare aziendale
Viene confermata anche per il 2023 l’esenzione dall’imponibile fiscale dei cd. fringe benefit e delle somme per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
L’agevolazione, riconosciuta entro il limite complessivo di € 3.000,00, viene limitata solo ai lavoratori dipendenti con figli a carico.
Semplificazione comunicazione di assunzione
Vengono semplificati, modificando una novità introdotta il 13 agosto 2022, gli obblighi di informativa al lavoratore, che possono essere assolti dal datore di lavoro anche mediante il rinvio alla contrattazione collettiva applicata in azienda.
Incentivi per l’assunzione di under 30
Viene introdotta un’ulteriore misura per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30 che abbiano certi requisiti (cd. NEET) nel periodo 1° giugno-31 dicembre 2023. L’incentivo è pari al 60% della retribuzione mensile per un periodo di 12 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato.
Sicurezza sul lavoro
Vengono introdotte alcune modifiche al Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Si segnala in particolare l’introduzione di un obbligo di formazione e addestramento specifico anche per il datore di lavoro che fa uso di attrezzature che richiedono per il loro impiego conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, al fine di garantire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro.
Sanzioni per omesso versamento delle ritenute
Viene modificata la disciplina in materia di sanzioni in caso di omesso versamento delle quote di contributi previdenziali a carico del lavoratore, proporzionando la stessa all’entità dell’omissione contributiva.
Assegno di inclusione
Il reddito di cittadinanza viene sostituito da gennaio 2024 dall’assegno di inclusione, di cui potranno beneficiare i nuclei familiari con disabili, minori, over 60. Tale assegno è di importo fino a € 6.000,00 annui (€ 500,00 al mese), più un contributo affitto di € 3.360,00 annui (€ 280,00 al mese). La misura è erogata per 18 mesi. Dopo un mese di stop può essere rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi.
Per i componenti del nucleo familiare avviabili al lavoro di età compresa tra i 18 ed i 59 anni è prevista una serie di interventi finalizzati a favorire la loro occupazione (patto di servizio).
I richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un Isee di € 9.360,00 e un reddito familiare inferiore a € 6.000,00 annui moltiplicati per la scala di equivalenza. In caso di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti situazioni non veritiere è prevista la pena della reclusione da 2 a 6 anni.
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